Le triglie, il vero sapore del mare.

Le triglie, il vero sapore del mare.

Di scoglio o di fango che sia, adoro le triglie!
Il suo profumo, il colore ed il suo sapore sono unici ed inconfondibili.
La preferisco con cotture veloci, ma non mi dispiace per niente cruda nel sushi o marinata.
Ottima anche con le linguine o in un risotto ottenuto con il suo fumetto.
E per ultimo come non amarla fritta.

La triglia rossa comunemente viene definita triglia di scoglio.
Occhio nero con sclera bianco-giallastra, un corpo leggermente allungato con squame rosse.

Bellissime le varie le sfumature che presenta, si va dal rosso al rosa, fino alle tinte del bruno e dell’arancio. Mediamente la lunghezza della triglia si aggira intorno ai 20-25 cm.
La triglia si riproduce tra la primavera e l’estate.
Si diffonde nell’oceano Atlantico orientale, nel Mediterraneo e nel mar Nero. Vive in fondali poco profondi caratterizzati da rocce, scogli e strati di sabbia e ghiaia.
Viene pescata coi tramagli e le reti a strascico dai pescherecci ad una profondità che varia dai 10 ai 50 metri. Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno è il periodo ideale per la sua pesca perché si sono riprodotte e se ne trovano in gran quantità
E’ un pesce non troppo grasso, le sue carni sono molto sode e hanno un’alta digeribilità. Tra le sue proprietà nutritive favorisce un apporto di magnesio, zinco, calcio, fosforo, ferro, vitamina A, B e C, pochi carboidrati e poco colesterolo.
La triglia ha delle carni ottime e pregiate.
In cucina è un pesce molto ricercato, nonostante le sue numerose spine, si presta a varie ricette, straordinaria per una cottura veloce e non invasiva, di solito si cucina intera, oppure dagli esemplari più grandi si ricavano i filetti.

La Triglia di fango è invece più diffusa soprattutto nel mar Mediterraneo e nell’Atlantico, vive a profondità che superano i trecento metri, e a differenza della triglia rossa predilige fondali sabbiosi o fangosi.
La Triglia di fango, a differenza della triglia di scoglio è di dimensioni più ridotte: la sua lunghezza, infatti, varia dai 10 ai 20 cm. Il corpo, di forma allungata, è interamente ricoperto da un rivestimento squamoso, di colore rosa-argento. Il profilo dorsale è arcuato, mentre quello ventrale è appiattito; la testa è grossa e corta, con due occhi rotondi molto sporgenti. Sotto la bocca sono posizionati due “barbigli” tattili che permettono al pesce di sondare i fondali per procurarsi le prede di cui si nutre: crostacei, piccoli pesci, echinodermi e molluschi. La femmina è solitamente poco più grande del maschio e depone le uova dall’inizio della primavera alla fine dell’estate.
Il tipo di pesca più diffusa è sicuramente la pesca a strascico, con le apposite reti; ma gli esemplari più giovani, che stazionano quasi sempre nelle vicinanze della costa, si pescano con lo “sciabichello”. Ma non è infrequente il caso di triglie pescate semplicemente con la lenza. Fra le zone dove è maggiormente diffusa la pesca alla triglia spiccano i litorali italiani, in modo particolare le coste della Sicilia e quelle adriatiche.
La Triglia di fango è un pesce grasso possiede, infatti, un alto contenuto di lipidi . Possiede anche un elevato contenuto di proteine e sono presenti anche altri preziosi componenti quali ferro, calcio, fosforo e vitamine.
Se è freschissima, non necessita di sventramento,può anche essere cucinata direttamente perché il suo fegato non contiene fiele. Se invece si opta per un tipo di cottura che richiede una pulizia accurata, basta passare il coltello dalla coda in direzione della testa, per poter eliminare tutte le squame, e praticare un’incisione dorsale, sotto le branchie, per procedere all’eliminazione delle interiora.
La triglia di fango in cucina si presta a moltissime preparazioni ma personalmente la preferisco fritta intera.

Le triglie...

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